Papa Benedetto XVI: internet dono per l’umanità ma va condiviso
Un importante contributo alla discussione che anche su questo blog stiamo sviluppando da molto tempo lo dà oggi il Santo Padre con l’intervento che pubblichiamo di seguito.
E’ significativo che anche un’istituzione come la Chiesa si interroghi su un fenomeno come la Rete attorniato da pregiudizi, ricco di opportunità per le persone ma anche, come ogni strumento, di insidie. Solo la cultura ed un poco di tecnica possono aiutarci a cogliere i lati positivi ed evitarne quelli negativi. E’ il senso del progetto sotteso a “Vicenza 2.0″ e sono molto lieto che il Papa e la Chiesa, notoriamente austera e restia alle “mode”, ma al contempo maestra di comunicazione alle Genti, abbia scelto di esprimersi.
Ecco un estratto dal sito dell’Ansa:
CITTA’ DEL VATICANO – Pare che papa Ratzinger non disdegni l’uso di internet, almeno a quanto afferma il suo ‘ministro delle comunicazioni’, il mons. Claudio Maria Celli; di certo, è consapevole delle sue potenzialità, e ritiene quelle buone superiori alle cattive. E per la prima volta nella storia della Santa Sede, ha dedicato l’intero suo messaggio per la 43esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali all’argomento, definendo le nuove tecnologie mediatiche “un vero dono per l’umanità”.
Benedetto XVI ne apprezza la velocità e l’efficienza, ma soprattutto la capacità di rispondere “al desiderio fondamentale delle persone di entrare in rapporto le une con le altre”, un desiderio innato alle quali le tecnologie non fanno che fornire un nuovo strumento, in grado di favorire contatti, amicizia, arricchimento morale e materiale, di cui papa Ratzinger fornisce alcune ‘istruzioni per l’usò. Rispetto, dialogo e amicizia sono le parole chiave del messaggio, che mette però al primo posto i pericoli del cosiddetto ‘digital divide’: “sarebbe un grave danno per il futuro dell’umanità – afferma il Papa – se i nuovi strumenti della comunicazione, che permettono di condividere sapere e informazioni in maniera più rapida ed efficace non fossero resi accessibili a coloro che sono già economicamente e socialmente emarginati o se contribuissero solo a incrementare il divario che separa i poveri dalle nuove reti che si stanno sviluppando al servizio dell’informazione e della socializzazione umana”. “Un mondo digitale accessibile a tutti” titola in prima pagina l’Osservatore romano, con l’invito del Papa a mettere le tecnologie al servizio della cooperazione tra i popoli. A fianco, un commento dal titolo “La rete e la Chiesa, destinate ad incontrarsi”, che spiega come i connotati ‘sociali’ e ‘socializzanti’ che va sempre più assumendo internet, rendevano improrogabile una presenza della Chiesa cattolica, per sua natura – spiega l’Osservatore – fatta di “agire comunicativo”.
Un agire che esplica su vari fronti, nella realtà come sulla rete. E se pochi giorni fa la Conferenza episcopale italiana invitava a ‘non temere’ la sfida dei social network, è oggi lo stesso pontefice ad uscire allo scoperto. Non solo e non tanto esponendosi su Youtube (in un contesto comunque protetto e controllato) ma soprattutto incoraggiando le relazioni online in ‘luoghi d’incontrò come Facebook o MySpace, dove il Vaticano invita la Chiesa ad essere sempre più presente. L’importante – puntualizza però il pontefice, è non farsi sopraffare da un desiderio di “connessione virtuale” che diventi “ossessivo”, e non giungere a sacrificare i rapporti con la famiglia, i vicini, i colleghi di lavoro, gli amici ‘reali’. Altrimenti – avverte – “la persona si isola” e interrompe “la reale interazione sociale”. Un appello alla responsabilità è stato rivolto poi a “coloro che operano nel settore della produzione e della diffusione di contenuti dei nuovi media” i quali – ha detto il Papa – non possono non sentirsi impegnati al rispetto della dignità e del valore della persona umana”. Vanno evitate, quindi, pornografia, violenza e intolleranza, e tutto ciò che “svilisce la bellezza e l’intimità della sessualità umana, sfrutta i deboli e gli indifesi”. La rete potrebbe così dispiegare il suo immenso potenziale ‘per la vita e il bene della creazione”, e diventare strumento di evangelizzazione, affidata dal Papa ai giovani cattolici, moderni “araldi” come gli apostoli tra “i popoli pagani”.
domitilla.conte@ansa.it
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concordo in pieno!
gennaio 25th, 2009 | #
Grande slancio del Vaticano!
gennaio 26th, 2009 | #